Abbiamo chiuso il 2009 vistando la mostra di Hopper a Milano e abbiamo aperto il 2010 visitando Inganni ad arte a palazzo Strozzi a Firenze.
La prima è stata una mezza delusione: allestita in spazi stretti e non solo per la quantità dei visitatori, ha illustrato il percorso creativo di Hopper ma, sul più bello, finisce. Non c’era nessuno dei quadri che lo hanno reso famoso. Poche opere ma molti schizzi degli studi per la loro realizzazione. Come se mancassero gli ultimi minuti di un film avvincente. In mezzo a tutto (?) questo le indicazioni presenti all’ingresso delle sale, risaltavano tradotte dall’inglese in modo molto raffazzonato e con un editing da giornalino della parrocchia.
Con meno aspettative ma con molta più soddisfazione, siamo andati a vedere Inganni ad arte. Ottimo l’allestimento, chiarissime le note di accompagnamento alla visita. Una vera scoperta. Fateci un salto, soprattutto se avete bambini.
Un commento
me ne hanno parlato bene e mi sento anche un po’ in colpa perché ci andrò soltanto domenica, l’ultimo giorno! Grazie della recensione!
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