Ho scoperto il commissario Bordelli. Adesso anche Firenze ha il suo poliziotto alle prese con la delinquenza, la malavita e i ricordi di una guerra che forse oggi risulta essere troppo lontana.
Una lettura fluida, soprattutto per chi conosce i posti che in ogni pagina emergono per come sono stati vissuti, tanti anni fa.
Forse ci sono troppe ingerenze: Rosa ricorda troppo la puttana di Pepe Carvalho, le sigarette e la solitudine di Sarti sono riproposte in modo molto simile, ma lo sfondo sul quale si muove Bordelli è uno sfondo in bianco e nero che coinvolge e accompagna.