Nella buchetta delle lettere trovo l’ennesimo avviso di ricezione di una raccomandata. Raccomandata che ovviamente non ho ritirato perchè durante il giorno non mi capita di essere a casa. Impreco nelle linque che conosco, piego l’avviso e lo metto in tasca.
Mi toccherà andare alla posta.
Arriva il giorno nel quale riesco ad andare all’ufficio postale, che ovviamente non è più quello vicino a casa ma quello dove, si mormora, Poste Italiane effettua le migliori sinergie. Prendo il mio numerino e mi metto in coda. Dopo 48 minuti arriva il mio turno.
Ritiro la busta da una impiegata che non so dire se era più brutta o più scortese e la apro.
Dentro c’era un foglio con il quale un solerte funzionario di un qualche ente mi informa che ha lasciato un atto a me intestato alla casa comunale di Firenze e che posso andarlo a ritirare quando voglio.
MA PORCA PUTTANA!!!
Sono registrato al sito dell’agenzia delle entrate, ho la smart card della camera di commercio, ho la posta elettronica certificata: possibile che mi dobbiate rompere le palle con tutte queste raccomandate cartacee che mi informano di andare a ritirare altre raccomandate cartacee?
Siamo proprio il paese di Pulcinella. Pulcinella e i quaranta ladroni come direbbe scilipoti.