Mare dentro



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Mare dentroQuando sono uscito dal cinema, mi sono sentito più vecchio, più debole. Per la prima volta, durante un film, due lacrimoni hanno fatto capolino dai miei occhi. Il film tocca argomenti di incredibile attualità, soprattutto in Spagna, dove il governo Zapatero sta facendo quello che io spero da anni venga fatto in Italia. E mentre anche Della Valle porta avanti la sua politica riformatrice nel mondo del calcio, ricordando di come sono stati "fatti fuori" i vecchi big della finanza, io mi chiedo: potremmo mai far piazza pulita di questi uomini fintamente di sinistra che non combattono veramente per il rispetto dei diritti di tutti? Dovremo sempre soggiacere alla chiesa che tanto male ha fatto e continua a fare? Me lo chiedo mentre ascolto le note finali di questo film, note anch’esse, come la regia, di Alejandro Amenabar; uno che non ha problemi a mettere un prete tetraplegico su una carrozzella, muoverlo a paladino di una visione della vita e infine a renderlo ridicolo di fronte ad una semplice contadina galiziana.
Cinematograficamente è ben fatto: il volo radente della immaginazione di Ramon, dalla sua finestra fino al mare, é assolutamente emozionante. Anche se in pratica viene girato tutto in una stanza, questa stanza diventa il centro di tutto e lo diventa in modo naturale. La stanza é quella dove Ramon é costretto a vivere da 26 anni e da dove combatte la sua guerra contro il finto moralismo che pervade tutte le culture dove la religione vuole dettare r




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