Guerra

Credo sia assolutamente impossibile evitare cose come quelle di Londra. Nemmeno uno stato di polizia come Israele, con dentro gli israeliani non i somali (senza offesa per i somali), riesce ad evitare che un disgraziato si faccia saltare in aria dentro un mezzo pubblico. Dentro un bar. In un cinema.
Occorrerebbe riflettere, molto, sulle cause che generano simili episodi. Ma non e’ questo l’argomento del post.
Se e’ vero che siamo in guerra come popolo invasore, e’ altrettanto vero che possiamo aspettarci che una cosa del genere accada anche qui. Non so dire se accadra’. Dico solo che per lasciare 4 borse in 4 autobus diversi di una nostra grande citta’ all’ora di punta, non credo serva piu’ di una persona impiegata per 30 minuti. O 4 fanatici per 5 minuti.
Mi stupisco quindi che invece di dimostrare che l'(o)errore sia la guerra, la nostra stampa sia alla continua ricerca del mostro, manifesti la continua tendenza alla creazione, alla fomentazione, del panico. Questi sono elementi che purtroppo caratterizzano anche gran parte di quella stampa che il nostro gran mogol dichiara essere la stampa comunista.
Vorrei un’inchiesta, vorrei un reportage, vorrei una prova sul campo, qualcuno che simuli e che dimostri, lo ha detto anche Blair, che sia impossibile evitare simili azioni. Vorrei “educazione”. Vorrei che le nostre madri sapessero che prendere l’autobus, oggi, e’ rischioso come salire su un elicottero e volare a bassa quota su Baghdad. Ma non per evitare di andarci. Tutt’altro. Per avere consapevolezza.
Quando la guerra era vera, quando la dichiaravano consegnando una lettera agli ambasciatori degli stati nemici, i cattivi venivano sopra le nostre citta’ e lanciavano le bombe. C’erano le sirene e correvano tutti nei rifugi. Oggi non e’ cosi’. E’ tutto piu’ subdolo. Noi spariamo dicendo che lo facciamo per la pace(?). Loro sono i cattivi e sono subdoli anche loro. Cinico quanto volete, ma funziona cosi’.
Ecco, io vorrei solo che ci fosse qualcuno che lo dicesse. Inizio a dirlo io.