Inauguro da oggi una sezione di recensioni di ristoranti. Non solo per i pochi lettori, ma per me, per ricordarmi dove come quando ho potuto gustare i piaceri o i dispiaceri della cucina.
Gigina è un ristorante storico a Bologna. Si raggiunge facilmente in quanto è veramente a pochi metri dall’uscita della tangenziale. Dopo la ristrutturazione ha anche aumentato il suo fascino individuando un arredamento simie ad un bistrot parigino senza però scimmiottarne le caratteristiche. All’ingresso ci ha accolto una strana lavagna con il benvenuto a tutti coloro che avevano prenotato: la prossima volta dovrò dare il cognome per intero: vederlo scritto a metà mi ha sempre fatto girare le palle. Non so se questa cosa può essere dannosa per la privacy; non credo ma non si sa mai…
Una bottiglia di bonzarone ha accompagnato la degustazione dei piatti, tutti veramente ottimi. Anche se una bottiglia in 3 è roba da bambini dell’asilo…
Il menu è stato di assoluto rilievo: una lonza ricoperta di salsa tonnata con capperi, un “gramignone” definito sporcafaccia con salsiccia e poi leggermente pasticciato e una cotoletta alla petroniana con tartufo. Piatti decisamente di buon livello contrariamente al servizio che, pur impeccabile nei modi, è stato leggermente sotto le aspettative nei tempi.
Essere a tavola con un grande scrittore ancora sconosciuto ai più, ci ha consentito di superare con leggerezza anche il momento di empasse tra la prima e la seconda portata.
Il prezzo è stato in linea con quanto offre oggi la ristorazione di buon livello.
Un posto quindi dove andare con la sicurezza di incontrare davvero i sapori tipici e una cucina veramente radicata nel territorio che non lascia nessuno spazio al turismo di massa. Fuori dal centro, un’aria positiva.